All’associazione, che rappresenta 16 imprese con oltre 400 milioni di euro di fatturato, aderiscono le aziende produttrici in Italia di fritte e smalti, coloranti e relativi ausiliari per ceramica e metalli, pigmenti inorganici e ossidi metallici.
Pierluigi Ghirelli ha una pluriennale esperienza aziendale nel settore ceramico ed è amministratore delegato di Ceramco, ZS Asian (sede indonesiana) e Global Tile sector Manager per il gruppo Zschimmer & Schwarz.
“Sono davvero onorato di essere stato eletto Presidente di un’associazione che in questi ultimi anni è cresciuta molto e ha saputo mettersi in gioco su diversi fronti grazie alle ampie competenze di tutti gli associati coinvolti. Il mio grazie va anzitutto alla squadra che è al mio fianco composta da imprenditori e manager tecnicamente preparati e fortemente motivati – ha dichiarato Ghirelli – La crisi nel nostro settore e la pandemia di questo ultimo anno ci hanno davvero messi alla prova. La nostra scommessa, in parte già vinta, è di essere capaci di reinventarci in termini di prodotto e di processo. L’associazione nazionale che ho l’onore di presiedere riunisce le migliori aziende, che da sempre, in stretta collaborazione con le altre imprese che operano nel settore, hanno avuto un importantissimo ruolo nell’affermazione dell’italianità e della qualità estetica del manufatto ceramico. A livello associativo continuerò nel solco di chi mi ha preceduto, operando affinché la collaborazione a livello di filiera e le competenze possano essere alla base di un ulteriore sviluppo del Distretto che già oggi è una eccellenza a livello internazionale”.
I colorifici rivestono un ruolo fondamentale per la ceramica. Il settore, con investimenti in ricerca e sviluppo molto rilevanti, punta su prodotti sempre più specialistici che, operando con particolare attenzione alla compatibilità ambientale, garantiscono ai produttori di ceramica standard di elevata qualità e bellezza apprezzati in tutto il mondo.
“Nel rapporto tra scuola e azienda – prosegue Ghirelli – si cela la vera scommessa del futuro, per il quale sono necessari tecnici e dirigenti, competitivi e tecnicamente preparatissimi. I nostri competitor internazionali non fanno sconti e il progresso parte dalla cultura tecnica che ci ha da sempre resi unici”.