Marchi ambientali in ceramica: lo stato dell’arte

L’economia circolare costituisce una delle maggiori tematiche del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). L’obiettivo è raggiungere la piena sostenibilità ambientale, rendendo l’economia più competitiva e inclusiva, assicurando un elevato standard di vita alle persone e riducendo gli impatti ambientali.

La crescente sensibilità dei consumatori e delle aziende nei confronti del tema della sostenibilità sta portando ad un forte incremento delle attività di comunicazione delle performance ambientali legati ai prodotti. Comunicare al pubblico informazioni chiare, trasparenti e facilmente comprensibili ha portato alla nascita di diverse etichette ambientali, definite anche come eco-etichette. L’etichettatura ambientale costituisce uno strumento finalizzato alla promozione della difesa e della protezione dell’ambiente, riducendo in questo modo l’impatto ambientale, all’informazione dei consumatori a scegliere prodotti e/o servizi con un ridotto impatto ambientale, oltre che all’incoraggiamento, alle aziende, a offrire prodotti e/o servizi con etichetta in modo da migliorare la salvaguardia ambientale. Inoltre consentono di incoraggiare i progettisti ad applicare i principi dell’Ecodesign e permettono il miglioramento delle vendite e dell’immagine di un prodotto, inteso come “marketing ambientale”, ovvero come strategia di distinzione con prodotti che non possono ottenere il marchio ecologico.

Esistono tre diversi tipi di etichettature ambientali, istituite dalle norme ISO 14020. Il primo tipo, come l’Ecolabel consiste in etichette volontarie basate su un sistema di criteri selettivi, definito su base scientifica, che tiene conto degli impatti ambientali dei prodotti o servizi lungo l’intero ciclo di vita, oltre che della vita media dei prodotti e della loro riutilizzabilità e riciclabilità. Ad oggi, il trend dei prodotti etichettati è in forte crescita; in Italia, infatti, si contano circa 168 certificazioni, distribuiti su 18 gruppi merceologici, tra cui ad esempio il settore edilizio. Nel corso del tempo il distretto edilizio ha subito un drastico cambiamento, passando dall’essere un mercato ad alto impatto ambientale e di consumo di materiali, ad uno fondamentale per l’Economia Circolare. Questo traguardo è stato raggiunto grazie ad un intenso percorso di sperimentazione ed innovazione, che ha portato una riduzione delle estrazioni di nuovi materiali e l’intensificazione delle azioni di riciclo, dando la possibilità di molteplici opportunità alle imprese.

La seconda tipologia prevede etichette che riportano autodichiarazioni ambientali da parte del produttore, riferendosi ad una precisa caratteristica del prodotto, senza una verifica esterna delle informazioni contenute. Esiste, però, la possibilità di ottenere una convalida delle asserzioni auto-dichiarate, al fine di conferire maggiore credibilità alle dichiarazioni delle prestazioni ambientali. La diffusione delle asserzioni ambientali e delle relative convalide è cresciuta negli ultimi anni, anche grazie alla spinta fornita dai principali standard per la certificazione della sostenibilità. Il “GREEN POINT” costituisce un esempio di etichetta di secondo tipo, dove l’azienda, responsabile dell’immissione sul mercato del prodotto specifico, organizza un sistema integrato di gestione dei rifiuti per chi lo acquista, affinché possa essere riciclato correttamente. Questa etichetta si trova in contenitori di plastica, contenitori di metallo, cartone, carta, vetro.

Il terzo tipo consta di etichette ecologiche, sottoposte, come la prima tipologia, a certificazione da parte di un ente indipendente. Includono dichiarazioni basate su parametri stabiliti e una quantificazione degli impatti ambientali associati al ciclo di vita del prodotto, calcolato mediante il sistema LCA. Il loro scopo è quello di offrire informazioni ambientali quantitative comprensibili, basate su standard diversi, oltre che fornire un inventario dei dati ambientali quantificati di un prodotto, con categorie predeterminate di parametri basate sullo standard ISO 14040. Un esempio di etichetta di terzo tipo è quella svedese, ovvero l’EPD.

L’azienda, pur mantenendo l’attenzione sul prodotto e sulle informazioni ambientali relative ad esso, ha la possibilità di comunicare le proprie strategie e l’impegno ad orientare la produzione nel rispetto dell’ambiente valorizzando il prodotto stesso.La certificazione EPD, ovvero Dichiarazione Ambientale di Prodotto (Environmental Product Declaration) costituisce uno strumento di informazione sulle performance ambientali di un prodotto e riporta le informazioni ambientali del prodotto stesso in base a parametri prestabiliti. È strettamente legata ai temi relativi all’impatto del Ciclo di Vita del Prodotto (LCA), consente la comunicazione ambientale fra produttori (business to business) e fra distributori e consumatori (business to consumer). Permette, quindi, il confronto tra prodotti e servizi con funzioni equivalenti; la confrontabilità è garantita dalla definizione di protocolli (PCR – Product Category Rules) che, per ogni prodotto e servizio, definiscono quali sono le prestazioni ambientali significative da comunicare, in modo da rendere possibili confronti omogenei tra prodotti appartenenti allo stesso gruppo.

Vengono riassunte e confrontate in tabella le diverse tipologie di etichette ambientali, al fine di conoscere le modalità esistenti di comunicazione delle prestazioni ambientali di un prodotto da parte di un’impresa.

Il comparto ceramico ha un ruolo di primo piano nel panorama produttivo Italiano, in particolare in Emilia-Romagna, per il numero di lavoratori impegnati, per la concentrazione delle aziende, per la qualità della produzione e il ruolo a livello internazionale. Negli ultimi anni molte delle più grandi aziende si è focalizzata sulla valutazione degli impatti ambientali legati ai propri prodotti lungo il loro ciclo di vita, dall’estrazione delle materie prime sino al recupero dei rifiuti di demolizione, pubblicando tali risultati nella dichiarazione ambientale di prodotto.

Il sito web “www.environdec.com” raccoglie le Dichiarazioni Ambientali di Prodotto pubblicate per molteplici categorie di prodotti e servizi da Aziende situate nei diversi paesi del mondo.

Nella tabella sottostante sono sintetizzate le EPD pubblicate da aziende/Gruppi Italiani inerenti a materiali ceramici.

Le aree in cui si concentra la produzione di ceramica in Italia, quindi Sassuolo, Imola, Modena e dintorni, annoverano oltre 230 aziende con circa 27.000 tra operai e addetti alla vendita. Considerato il ruolo di primaria importanza dell’industria ceramica italiana il livello di innovazione che da sempre contraddistingue la qualità del suo prodotto, appare del tutto evidente come la sostenibilità ecologica rappresenti oggi, oltre che un aspetto ormai inderogabile, uno strumento di differenziazione strategica per il mantenimento e il rafforzamento del valore del ”Made in Italy”.

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