Secondo i pre-consuntivi di MECS-Centro Studi Ucima, il settore rallenta la sua corsa. In leggero calo sia il mercato nazionale (-6,8%), sia l’export (-4,5%)
Una piccola battuta d’arresto nella corsa che pareva inarrestabile dei costruttori italiani di macchine per packaging: nel 2020, secondo i dati pre-consuntivi di MECS-Centro Studi di Ucima (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il confezionamento e l’imballaggio), il fatturato complessivo del settore si attesta a 7.639 milioni di euro, in calo del 5% rispetto al risultato registrato nel 2019.
Un dato che di certo non sorprende, alla luce dell’annus horribilis che si sta concludendo: in aggiunta all’emergenza sanitaria, il 2020 ha visto infatti un globale e generalizzato rallentamento dell’economia. Le performance positive di alcuni importanti settori clienti (quali Food & Beverage, Pharma, Home & Personal Care) hanno quindi soltanto mitigato il dato di fine anno.
In particolare, il mercato dei costruttori italiani di macchine per il packaging è calato del 6,8% in Italia, per un valore assoluto di 1.574 milioni di euro. L’export, storico punto di forza del settore, ha contribuito complessivamente per 6.065 milioni di euro, flettendo comunque del 4,5% rispetto all’esercizio precedente.
“Ci aspettavamo questo rallentamento – commenta Matteo Gentili, presidente di Ucima – ma il nostro settore resta robusto e guarda al futuro con fiducia. L’emergenza Covid non ci ha colto impreparati: abbiamo anzi dimostrato la nostra forza anche nelle difficoltà. Grazie alle nostre tecnologie 4.0, che consentono il controllo in remoto degli impianti, il collaudo e l’assistenza a distanza, siamo sempre rimasti vicini ai nostri clienti in tutto il mondo. Nel 2021 contiamo di tornare a crescere, ma occorre prudenza. Siamo consapevoli che i nostri competitor sono quantomai agguerriti e che, a causa della pandemia, l’incertezza in molti mercati regna ancora sovrana”.
A proposito di investimenti in nuove tecnologie, sarà importante l’avvio del Piano Nazionale Transizione 4.0, un investimento del Governo italiano di circa 24 miliardi di euro. Ucima giudica con favore una misura che vede il potenziamento di tutte le aliquote di detrazione e un importante anticipo dei tempi di fruizione.